Bilancio Squadre 2022: Bahrain Victorious
La Bahrain Victorious si conferma una delle formazioni più importanti in gruppo, pur non riuscendo a confermare lo straordinario 2021. I successi stagionali sono 21 (lo scorso anno erano stati 10 in più) e anche quest’anno la formazione mediorientale si conferma particolarmente eterogenea, mettendosi in mostra sia nei GT che nelle Classiche, con gli sprint che restano la specialità con più margini di crescita, con il finale di stagione che ha regalato speranze importanti anche in questo senso. Dal computo dei successi finali mancano soprattutto quelli ottenuti lo scorso anno da Sonny Colbrelli, costretto a fermarsi dopo un attacco cardiaco a inizio stagione e a cui vanno ancora una volta tutti i nostri migliori auguri per il futuro.
TOP
Anche quest’anno la formazione medio-orientale si porta a casa una Monumento. La firma è di Matej Mohoric, che dopo aver fatto faville al Tour dello scorso anno, quest’anno si conferma uno dei migliori specialisti al mondo in discesa vincendo la Milano-Sanremo con un attacco dei suoi. Lo sloveno va via al gruppo nella discesa dal Poggio, prendendosi anche dei rischi non indifferenti, ma alla fine la sua abilità nella conduzione del mezzo fa la differenza e sul traguardo di via Roma ha ormai accumulato un vantaggio che gli consente di resistere al ritorno del gruppo e festeggiare la sua prima Monumento. Dopo essersi confermato tra i migliori specialisti delle Classiche al mondo con il quinto posto alla Roubaix, lo sloveno viene rallentato da un virus al Tour de France, riscattandosi però nel finale di stagione. Il classe ’94 si prende la classifica generale della CRO Race (dopo aver aiutato anche Jonathan Milan a vincere alcune tappe allo sprint), raggiungendo anche un altro degli obiettivi che si era prefissato a fine stagione, quello di vincere una breve corsa a tappe.
Un altro corridore che è riuscito a raggiungere un obiettivo è Mikel Landa, che finalmente è riuscito a tornare sul podio di un GT. Il basco, infatti, in carriera si è piazzato tante volte, ma solo una volta era salito sul podio di un grande giro, ben 7 anni fa quando accompagnò sul podio Alberto Contador e Fabio Aru, che al tempo era il suo capitano. Per la prima volta, dunque, lo spagnolo ripaga a pieno la fiducia del team (va detto che spesso anche la sfortuna ci ha messo lo zampino), con un Giro d’Italia in cui è grande protagonista e tra i principali candidati alla vittoria fino alle ultime tappe. Salire sul podio è comunque un risultato importante, così com’è prestigioso il podio ottenuto a fine anno al Lombardia, quella che definisce la sua corsa preferita. La Vuelta è invece il momento negativo della sua stagione, ma lui stesso aveva ammesso prima della corsa che non sarebbe stato protagonista.
Il 2022 è stato l’anno dell’esplosione di Santiago Buitrago e Fred Wright. A differenza del britannico, però il colombiano è riuscito a ottenere dei successi, aprendo la sua stagione vincendo subito una tappa del Saudi Tour, chiuso al secondo posto, per poi piazzarsi in top 10 anche al Tour of the Alps prima di presentarsi al Giro d’Italia La corsa rosa è il momento più importante della sua stagione con la vittoria di tappa sul traguardo di Lavarone che lo consacra definitivamente agli occhi del grande pubblico dopo il secondo posto di Cogne di due giorni prima. Il secondo posto nella classifica dei giovani e il dodicesimo nella generale, fanno del classe ’99 uno dei corridori da monitorare con maggiore attenzione per il futuro delle grandi corse a tappe. Il sudamericano, poi, si prende anche la frazione inaugurale della Vuelta a Burgos, chiusa ancora una volta in top 10. Alla Vuelta trova qualche difficoltà, che però è fisiologica per un corridore della sua età dopo una stagione di così alto livello.
+++ Matej Mohoric
++ Mikel Landa
+ Santiago Buitrago
FLOP
Sono mancati alcuni dei corridori che avevano ottenuto i risultati più importanti nella scorsa stagione. Detto del problema cardiaco di Colbrelli, va sottolineata anche la sfortuna di Jack Haig, che ha dovuto abbandonare il Tour alla quarta tappa per una frattura al polso, rendendo la sua stagione ingiudicabile. Un passo indietro è invece quello di Gino Mäder, che aveva chiuso il 2021 con una Vuelta straordinaria, ma che invece quest’anno non ottiene nessuna top 10, se si escludono due tappe e la generale del Giro di Romandia, vivendo anche la Vuelta in anonimato, se non per l’iniziativa, a cui va il nostro plauso, a sostegno dell’ambiente.
Dopo il podio al Giro d’Italia 2021, non è riuscito a riconfermarsi nemmeno Damiano Caruso. Il siciliano inizia bene l’anno con la top 10 alla Tirreno-Adriatico e soprattutto con le vittoria di tappa e la classifica generale del Giro di Sicilia, che gli permettono di festeggiare nelle sue terre. La scelta del team di dirottarlo al Tour de France è probabilmente la principale causa della sua stagione negativa, visto che alla Grande Boucle non riesce a brillare e alla fine viene costretto dal covid ad abbandonare un GT per la prima volta in carriera. Anche il finale di stagione è opaco, ma la speranza è che con un calendario più adatto a lui possa tornare quel corridore in grado di sfiorare la vittoria al Giro d’Italia.
Chi avrebbe dovuto invertire la tendenza rispetto allo scorso anno è Hermann Pernsteiner, che però non ci è riuscito. L’austriaco, che nel 2020 aveva chiuso in top 10 il Giro d’Italia, per il secondo anno di fila non viene convocato in nessun GT a causa delle sue prestazioni non eccezionali nelle altre corse. Il quarto posto alla Japan Cup a fine anno accende una fiammella di speranza per il 2023, con la speranza che possa rappresentare per lui un nuovo inizio.
– Hermann Pernsteiner
— Damiano Caruso
— Gino Mäder
Miglior Momento
I momenti più belli sono arrivati quasi tutti sulle strade italiane (anche se pure la Freccia Vallone vinta da Dylan Teuns è stata un grande momento), con la vittoria della Milano-Sanremo che si fa preferire rispetto ai risultati del Giro d’Italia. La vittoria di Matej Mohoric è stata spettacolare e ha fatto parlare, anche per il reggisella telescopico che potrebbe essere adottato da molti altri team in futuro. Per quanto riguarda la corsa, lo sloveno l’ha vinta con una grande azione in discesa, che gli ha permesso di anticipare il gruppo regolato da Anthony Turgis davanti a Mathieu van der Poel.
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